lunedì 8 settembre 2008

UNTUFFO NEI RICORDI

LE FERIE AHIME' SONO FINITE, ORMAI IL LAVORO E' RICOMINCIATO A PIENO RITMO, IL SOLE NON RISCALDA PIU' COME UN MESE FA, MA I RICORDI NON STANNO SVANENDO...
LA SETTIMANA PASSATA IN PUGLIA E' VOLATA MA LE SUE GIORNATE COSI' CALDE, IL MARE COSI' TRASPARENTE E LE SUE SPIAGGIE INFINITE, BIANCHE, MI TENGONO ANCORA COMPAGNIA...
Si tratta di una danza terapeutica che ha origine nell’antichissimo rito di guarigione delle tarantate, durante la messa-esorcismo del 29 giugno che si svolgeva e tuttora si svolge, presso la cappella di San Paolo a Galatina, santo protettore di tutti coloro i quali sono morsi da animali velenosi. L’esorcismo poteva in ogni caso svolgersi anche in privato, tra le mura domestiche, con l’ausilio di tamburelli, violini, armoniche a bocca e altri strumenti musicali. La paziente (tarantata) ballava per ore in preda all’epilessia causata dal veleno, fino a quando stremata, stramazzava al suolo priva di sensi, potendo così riposare temporaneamente; il tormento del veleno non era infatti finito e puntualmente si faceva sentire al sopraggiungere dell’estate successiva. Per decenni non si è più parlato di tarantate e riti di esorcismo; considerate come sinonimo di arretratezza e vergogna, sono state rimosse e dimenticate. Oggi il tarantismo è in sostanza scomparso; resta solo un ricchissimo bagaglio culturale fatto di canti, leggende, musica e parole che sono stati riscoperti ed “esportati” nel resto d’Italia e fuori nazione.

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